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venerdì 14 settembre 2012

Frammenti # 1

Quando ero piccola, ricordo benissimo il clima di attesa spasmodica che tutte le sere, d'estate, si respirava nell'aria. 
Mi sedevo a terra sul terrazzo, con le mani che afferravano la ringhiera, la testolina incuneata tra le sbarre e sobbalzavo ogni volta che una macchina si profilava, giù in fondo alla strada di casa nostra.
Ricordo benissimo il rumore del clacson  delle autovetture che salivano. clan clan..

Poi capitava che il clan clan fosse proprio quello della macchina di papà, e io, come una piccola vedetta, urlavo: "Mamma, è arrivato! E' arrivato!".
Ed ero felice davvero.
Perché mamma mi sorrideva e mi diceva: "Sì, amore mio! Vai ad aprire che devo guardare se la pizza è cotta..."
Quel sorriso complice è ancora impresso nella mia mente.



Poi, non si sa come, né perché, le cose cambiano. 
Si cresce e i rapporti diventano più difficoltosi, più faticosi e le situazioni insostenibili.
Alla fine, si decide di non averne più e ci si rende conto di vivere sotto lo stesso tetto, ma di avere esaurito ogni tipo di dialogo e rapporto.
Alle volte, mi chiedo dove sia finita quella bimba in spasmodica attesa del suo papà.
Ma mi chiedo anche dove sia finito quel sorriso complice che la mamma le rivolgeva, incontrando i suoi  occhi felici, e le parole dolci che la facevano sentire una bimba amata e protetta...
Forse quel sorriso è invecchiato.
Autore immagine ©Quino

12 commenti:

  1. Forse quel sorriso è invecchiato, sì, ma un sorriso non perde mai la profondità del suo essere. Tornerà a splendere, basta dare una possibilità. La possibilità di capirsi nuovamente, di guardarsi con occhi diversi, di comprendere che chi abbiamo di fronte è una persona diversa: non più un genitore da ammirare, ma una persona adulta da prendere con i suoi pregi e i suoi difetti; non più un figlio da proteggere, ma una ragazza da amare e guidare affinché prenda la sua strada.

    http://almenounmilionediscale.blogspot.it/

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  2. passiamo la vita così.
    ad ammansire distanze feroci.

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  3. http://www.youtube.com/watch?v=U8V-KMvVn5A

    mi hai fatto pensare a questo.

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  4. Cara Mafalda... Arrivo a te da quel maestro della parola che ha un cubo come icona (red) . Tornare bambina e' un pensiero che mi coccolo spesso, come fosse una via di uscita invece che un rientrare dentro. Seguirò con gusto i tuoi post. A presto

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  5. Le cose cambiano. Perché la vita lascia dei solchi sulla nostra pelle. E noi siamo costretti a difenderci. Sarebbe bello. Poter restare per sempre bambini. E vedere tutto con gli occhi della sorpresa. Della bellezza. E della gioia. E abbracciare le persone perché ci va di farlo. Senza chiedersi il perché.

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  6. @Alessandra: sai quante possibilità ho dato? Sai quante volte mi son detta: "ma in fondo sono i miei genitori, non me li sono scelta". Eppure le situazioni non cambiano, peggiorano solamente.

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  7. @red: e la ferocia è tale che preferiste non essere nata che subirla...

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  8. @Ammaccabanane: :-) magari fossi come lui!

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  9. @Giorgia Percosasiamonati: eh già, a volte è proprio una via d'uscita a ciò che agli "adulti" fa più male...
    Sei la benvenuta!

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  10. @Ade: e mi chiedo perché non sia possibile. Perché farti sentire sempre inadeguata agli loro e degli altri? Io vorrei tanto prenderli per il viso dirgli: ehi, sono vostra figlia, sangue del vostro sangue, e non avete il diritto di farmi sentire di troppo dopo avermi messa al mondo. Ma non lo faccio perché ho rispetto per loro.

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  11. Partire da un ricordo, o meglio poter avere dei ricordi così belli è già un gran regalo.

    I rapporti si evolvono e mutano, altre volte si capovolgono i ruoli; altre volte ancora i genitori vedendoci grandi sono convinti che certi gesti non sono più da noi desiderati. Chi lo sa magari spetta a noi...

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  12. @Lucy: e se ti dicessi che, nonostante tutto, nonostante la durezza mostratami, li facessi, senza ricevere in cambio niente?

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