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lunedì 29 aprile 2013

Ogni giorno un uovo di Pasqua


E' vero che negli anni si cambia, che si cresce, si matura. Ma è vero anche che, proprio perché si cambia, si cresce e si matura si accumulano difetti su difetti.

Io adesso ho quel brutto difetto di correre. Correre, bruciare tutto. 
Correre, bruciare tutto prima che si trasformi in altro. Correre, bruciare tutto prima che abbia il tempo di crescere. 

Correre, bruciare tutto prima che.

Nella mente sono già a due frasi dopo quella che sto scrivendo ora, sono sempre proiettata oltre, in avanti, nel futuro.
Voi non fatelo, non è bello. Ci si annoia subito di tutto.

Io adesso ho quel brutto difetto di pensare troppo. Pensare, ipotizzare su tutto. 
Pensare, ipotizzare su ogni minimo gesto. Pensare, ipotizzare su ogni minimo cambiamento. 

Pensare, ipotizzare su. 

Nella mente ho già un disegno, una specie di programma, ogni volta che qualcosa va storto entro in depressione.
Voi non fatelo, non è bello. Si vive male.

Io adesso ho quel brutto difetto di sperare. Sperare, attendendo il peggio. 
Sperare, attendendo il peggio per ogni notizia. Sperare, attendendo il peggio per ogni relazione. 

Sperare, attendendo. 

Nella mente ho sempre paura di non essere poi così indispensabile.
Voi non fatelo, non è bello. E non basta.

...

Se guardo indietro a dieci anni fa vedo una ragazza al primo anno di università, che fotocopiava libri, prendeva autobus, andava a lezione, non aveva la cellulite. Quanto meno non nella quantità attuale!
Mi sembrava che il mondo fosse popolato da esseri umani potenzialmente molto interessanti e affascinanti e guardavo al futuro come a un grosso Uovo di Pasqua colorato che doveva essere scartato. 
E quante belle sorprese che avrei trovato dentro! 

Mica pensavo che sarebbe arrivato il momento in cui tutte le belle sorprese le paghi, le sciupi, si rompono,  si rovinano, invecchiano e i fiori s'ammosciano. 


Di certo, guardando indietro non posso lamentarmi. 
Ho avuto bellissime sorprese da quell'Uovo di Pasqua.
Dolci e amare, emozionanti, felici, tristi... sorprese vissute con anima e corpo. Non le ho mai subite, le ho sempre indossate, scegliendole con cura. E molte di quelle sorprese le ho trovate perché sono stata io ad andarmele a prendere, mica perché stavano lì che penzolavano in alto, attendendo di essere prese.

E ora per questo io dovrei essere felice, dovrei pensare che nel bene e nel male, da qui ai prossimi dieci anni avrò ancora quell'Uovo di Pasqua in cui non so cosa c'è dentro ma devo camminare per scoprirlo, fischiettando, godendomi il panorama, guardando cosa c'è sui rami e cogliere le sorprese.

Dovrei essere fiduciosa e guardare avanti, invece che asciugarmi lacrime che cadono sulla faccia troppo spesso. 
Dovrei smetterla di sentirmi sempre sull'orlo di un precipizio e guardare quanto è profondo se cado.
Dovrei chiudere gli occhi, fare un grande respiro e saltare.

Ma perché non riesco a farlo? 
Perché non riesco ad essere fiduciosa e a guardare avanti? 
Perché quelle lacrime continuano a cadere e il burrone che è lì, ad un passo da me si fa sempre più profondo? 
Perché non c'è nessuno che mi aiuta a saltare?
Perché nessuno mi rassicura che saltando, la paura sparirà?
Perché?!

Perché l'unica cosa di cui sono certa è che non troverò mai una risposta a queste domande?
Autore immagine ©Quino

4 commenti:

  1. Tante domande non avranno mai una risposta..questo si sa...Si sa anche che noi donne abbiamo sempre il cervello al lavoro..e pensiamo e pensiamo..."ma quanto pensiamo!!!"
    Forse dovremmo godercela di più, non credi???

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  2. @rattoluna: sicuramente dovremmo godercela di più. Ma come fai se invece di avere un aiuto a superare queste incertezze, te ne vengono altre?

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  3. Devo dirti che io sono come te. E' vero non è bello nel senso che si vive sempre in balia di una più o meno grande inquietudine però pensare molto aiuta a non perdersi nulla e a capire profondamente...spesso mi lamento anche io del mio livello di acquisizione ma non vorrei mai essere diversa da così....

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  4. La risposta puoi trovarla solo dentro di te. Te lo avranno ripetuto in tanti ma spero che vorrai credermi se ti dico che solo quando si smette di cercare risposte a domande profonde si è morti.
    La mia più grande paura è quella di non sentire niente. Invece affronto tutto, anche quando penso di non farcela. Penso che domani potrà essere migliore perché io sarò migliore. Anche quando davvero di motivi per picchiare la testa sul primo spigolo ne ho a bizzeffe.
    Su, forza Funambola, lascia che queste inquietudini siano lo sprone per progettare...

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