Sottotitolo: Sono tornata a lamentarmi
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A volte, l’unica soluzione è alzare le spalle, alzare i tacchi e andarsene.
Alzare la voce, invece, no, non è soluzione, o al massimo è una soluzione momentanea.
Quelle che stai bene per un po’, ma il problema rimane.
Ci sono dei problemi che non riesci a risolvere, perché magari non dipendono da te, tu ti ci trovi solo
in mezzo, come in una sparatoria. Sei appena uscita dal fruttivendolo, sei contenta perché
le melanzane erano in offerta, cammini fischiettando con la busta piena, assaporando già l’odore
dell’olio bollente, e... sbam! Un pezzo di metallo ti raggiunge.
E tu neanche ci dovevi entrare dal fruttivendolo, ché eri uscita per ricaricare il telefonino.
E così adesso hai un problema.
Hai un proiettile nel polmone che è rimasto lì.
Da fuori non si vede.
Non c’è foro, non c’è cicatrice, ma lui è lì, nel polmone.
Per giorni interi non si fa sentire, ma tu ci pensi, pensi a cosa starà facendo.
Dormirà? Sarà in vacanza? Sai che, prima o poi, si ripresenterà a farti male, a toglierti il respiro.
E infatti puntualmente si ripresenta, e ti fa male, e ti toglie il respiro.
Hai provato ad estrarlo, con le buone e con le cattive, facendolo ragionare e minacciandolo con le tenaglie.
Ma niente.
Tu quel giorno passavi di là, appena fuori dal fruttivendolo, e ti è toccato.
E allora l’unica soluzione è conviverci: è alzare le spalle e alzare le mani in segno di resa.
Autore immagine ©Quino
Non avrei voluto esordire, dopo mesi, con una delle mie solite lamentele.
Però, prometto che, entro Natale, vi racconterò della mia estate.
E se non lo farò, sarete autorizzati a lanciarmi .... pomodori...
Vi prego evitate le uova. Lasciano un odore nauseabondo.