}

martedì 17 settembre 2013

Che ve lo dico a fare?!

Stupida io che penso di avere il tempo per parlarvi un po' delle mie vacanze appena trascorse.
Ma ho promesso che lo farò e lo farò!
... sì... prima o poi lo farò...


Quello che posso dirvi è che ho già una voglia folle di ripartire e penso al mio prossimo viaggio ...
Ai miei prossimi viaggi
A Bologna.
Sì, perché sono già avanti con le prenotazioni per ottobre e per Capodanno! 

...

Sono passati 15 giorni, ma riprendere a lavorare è stato un vero trauma.
Soprattutto se con l'umidità, in questo angolo della Sicilia, ti trovi liquefatta sull'asfalto.
Liquefatta??? O.o In Sicilia???
Manco in Agosto!!!


E in ufficio ci sono le tende chiuse, le luci al neon e aria condizionata accesa.

Avrei preferito schiacciarmi le dita nella portiera della macchina invece di mettermi alla scrivania.
La cosa più difficile è mantenere la concentrazione: ogni 10 minuti netti di lavoro mi metto a pirlonare (vedi questo istante!).
Ma senza volerlo giuro!

Secondo me, a dirla tutta, ho bisogno di una vacanza.No????
Così. Per dire.
Autore immagine ©Quino

mercoledì 11 settembre 2013

etciù!

Fuori ci sono 30 °C, ed io, secondo voi, cosa faccio?!? 
Da una settimana ho il mio caro amato raffreddore.

Vabbè, lo so, capita. 

Poi io ho un sistema immunitario veramente inutile. 

Etciù!

I miei anticorpi appena vedono un bacillo lo invitano a bere, altro che fargli la guerra, si organizzano e festeggiano, diventano addirittura amiconi! 

Etcù... eee...tciù!

Poi, però, arriva la mia amica Vivin C, che ci mette la buona parola e fa la buttafuori... 
Quindi, in attesa che essa faccia effetto io sono a lavoro e starnutisco... allegramente

E baaastaaa!

martedì 10 settembre 2013

Non sono cambiata

Sottotitolo: Sono tornata a lamentarmi


*****

A volte, l’unica soluzione è alzare le spalle, alzare i tacchi e andarsene.
Alzare la voce, invece, no, non è soluzione, o al massimo è una soluzione momentanea. 
Quelle che stai bene per un po’, ma il problema rimane.

Ci sono dei problemi che non riesci a risolvere, perché magari non dipendono da te, tu ti ci trovi solo 
in mezzo, come in una sparatoria. Sei appena uscita dal fruttivendolo, sei contenta perché 
le melanzane erano in offerta, cammini fischiettando con la busta piena, assaporando già l’odore 
dell’olio bollente, e... sbam! Un pezzo di metallo ti raggiunge. 
E tu neanche ci dovevi entrare dal fruttivendolo, ché eri uscita per ricaricare il telefonino.

E così adesso hai un problema. 
Hai un proiettile nel polmone che è rimasto lì. 
Da fuori non si vede. 
Non c’è foro, non c’è cicatrice, ma lui è lì, nel polmone.
Per giorni interi non si fa sentire,  ma tu ci pensi, pensi a cosa starà facendo. 
Dormirà? Sarà in vacanza? Sai che, prima o poi, si ripresenterà a farti male, a toglierti il respiro. 
E infatti puntualmente si ripresenta, e ti fa male, e ti toglie il respiro.

Hai provato ad estrarlo, con le buone e con le cattive, facendolo ragionare e minacciandolo con le tenaglie.
Ma niente. 
Tu quel giorno passavi di là, appena fuori dal fruttivendolo, e ti è toccato.  
E allora l’unica soluzione è conviverci: è alzare le spalle e alzare le mani in segno di resa.

Autore immagine ©Quino



Non avrei voluto esordire, dopo mesi, con una delle mie solite lamentele. 
Però, prometto che, entro Natale, vi racconterò della mia estate.
E se non lo farò, sarete autorizzati a lanciarmi .... pomodori... 
Vi prego evitate le uova. Lasciano un odore nauseabondo.